lunedì 25 giugno 2012

Zecche nel vigneto o nelle coperte?


Io odio. Odio lavorare al freddo e all'umidità. Non è che non mi piace lavorare, anzi, mi tiene occupato, mi fa sentire attivo. E' che davvero, lavorare sotto la pioggia, con un'umidità parti al 90% non è proprio carino. Acqua. Ossa. Freddo. Naso che cola. Venticello. No, proprio no. E tra le altre cose se proprio non posso stare in un posto secco, vorrei riuscire a farmi almeno una doccia calda che possa scaldarmi e fuggire nella mia stanzina ad asciugarmi e riposarmi. Ora sono in compagnia di un fantastico odore di vegetali, tra zucchine, cetrioli e zucca e frutta, come papaya e melone che una borsa della spesa emana. Ho un buco nello stomaco quindi vorrei scendere giù nel caravan al più presto e cucinare qualcosa di possibilmente riuscito e buono. Il té caldo per tamponare l'umidità funziona, però è a breve termine e mi allarga anche il buco nello stomaco che ho. La bella notizia è che non ho perso peso. E nei tempi morti qui mi sono iscritto ad altri gruppi su facebook che sto scoprendo e che magari mi sanno dare altre notizie. Nel frattempo controllo il mio di gruppo, Italiani a Darwin, per sapere se c'è qualche notizia o novità o qualcuno che posta domande.
In questi giorni stiamo sistemando il vigneto. Sembra un lavoro infinito. Prendi le alghe dal lago. Riempi i barili. Torna al vigneto. Separa le foglie di loto dalle alghe. Sistema le alghe sotto le viti. Schiaccia bene. Sistema le foglie attorno. Prendi i rami da terra e riducili a pezzi più piccoli. Strappa via l'erbaccia. Pulisci la rete. Prendi il rastrello e pulisci il pavimento. Metti i sacchetti. Vai con la carriola a prendere il fieno. Torna con il fieno e sistemalo sopra le alghe. Prendi il filo di metallo. Cuci i buchi. Prendi i chiodi. Fissa la rete sul legno. Non vado avanti a descrivere e mi fermo. Non è stancante, almeno per me, soprattutto se lavori con il sole secco e dritto in faccia a trenta gradi. Non è nemmeno brutto come lavoro. E' solo che oggi la pioggia mi ha devastato. Il freddo e la pioggia. Mi sembrava un autunno di milano. Forse addirittura inverno, dove le calze ti si bagnano e hai quella odiosa sensazione di camminare nel fango, mentre l'umido freddo ti entra nelle ossa. Mi sono immaginato in quel momento se a Melbourne fosse così ora e poi ho pensato che a Milano ora è estate. Loro sono entrati in estate e fa molto caldo dicono, qua idem ma va a seconda dell'umore delle nuvole. Fa freddo o fa caldo. Tra serpenti trovati, ragni sulla rete della vigna, coperte stese per buttare fuori un po di polvere e insetti vari in stile terrone, va tutto bene.
Nel frattempo penso a quando arriverà la terza ragazza e il figlio della proprietaria, con la nipote. Avremo un po di compagnia e ne sono grato, a chi però non lo so. Nel frattempo penso anche a mia sorella che voleva la mia assistenza per il computer, su skype, e non si è ancora fatta viva. Sono un po nostalgico in questi giorni, più sul sentimentale. Sarà il tempo che non aiuta, ma mi sento un po sfibrato dall'interno, non fisicamente. Vorrei andare a nuotare, vedere una piscina, fare un po di sport, tornare ad usare la mia bicicletta. E invece sono qui chiuso nella stanzina con delle coperte che se le tocchi sono pesanti non tanto per il volume ma per l'aria umida che c'è. Vorrei riuscire a trovare un lavoro per essere un po autonomo finalmente e tornare a vivere una vita decente, come dico io. Diciamo che non vivo per lavorare ma lavoro per vivere. Frase ad effetto detta. Vento tra i capelli che non ci sono perché ho prontamente rasato. Sguardo verso l'infinito. Posa plastica. Vabè.
Purtroppo, sentimenti e scemenze a parte, in questi giorni ci siamo beccati ben tre zecche. Una sul ginocchio del mio collega, l'altra sul mio bacino e un'altra attorno alla caviglia del mio collega, di nuovo. Una mattina dopo l'altra. Piccole, piccolissime, come se fossero nei. Come dei nei ma si riconoscono. Sotto il neo solitamente non c'è una macchia rossa. E soprattutto non si muovono. Uno dice 'Ma com'è che siamo qui da un mese e mezzo.. a lavorare a contatto con l'erba e i rami e milleduecento ragnatele, e non ci siamo mai beccati una zecca?'. Bella domanda. Tra l'altro ci dicono che qua a Widgee non ci sono zecche perché è troppo secco, ma io sostengo invece che ci sono eccome e che alla fine non è poi così secco il clima. Ci si può trovare faccia a faccia con una zecca appiccicata alla pelle sotto il pigiama di mattino presto senza grossi problemi. Comunque vabé, stacchiamola con la pinzetta stando attenti a non lasciare il pungiglione seghettato dentro. Direi che i ragni non aiutano, e le ragnatele nemmeno. Ne tanto meno le farfalle notturne che sbattono su muri di notte e mi tengono sveglio. E nemmeno schiacciarle. Le zecche sono peggio di cemento armato. Diceva bene la mia prof di biologia al liceo dicendo che gli insetti se fossero più grandi dominerebbero la terra. Altro che esseri umani. Gli insetti sono delle macchine perfette.
Insomma. Con un wallaby seduto in giardino e che ci ha fatto parecchio ridere, e un uccello che aspetta il pane, oltre che i canguri visti nella foresta di eucalipto, enormi e possenti, i bollini sul calendario aumentano e ci chiediamo quando finiremo mentre prepariamo una buonissima marmellata di mandarini e comquots (non ho idea di come si scriva). Di sicuro tra ipotesi, teorie, contatti e dicerie c'è di sicuro che per ora andiamo avanti. Solo una cosa, cominciamo a sentire un po la stanchezza di lavorare sei giorni su sette. E io personalmente ho un po di nostalgie. Quello che voglio ora è solo un po di caldo. E seccume. La musica non manca a tenerci compagnia. Ovviamente mi tengo aggiornato anche su faccende del dipartimento di immigrazione, il primo luglio cambieranno le cose e sto aspettando notizie. Gli aggiornamenti RSS sul tablet sono davvero ottimi.
Bon, sperando che domani mattina il controllo anti-zecca risulti negativo e che si possa andare al lavoro sani e salvi, vi saluto e vado a cucinare. Che fame.

2 commenti:

  1. L' esperienza agricola Ti servirà anche in Italia: ne sono sempre più convinto!

    RispondiElimina
  2. complimenti per la bella esperienza e attento alle zecche;)

    RispondiElimina